Storia e cultura
di Posada e Siniscola

Scopriamo Insieme la Millenaria Storia di Posada

Posada ha un patrimonio storico molto antico, che risale a migliaia di anni fa. L’area era abitata già nel Neolitico, come dimostrano vari reperti risalenti a quel periodo (4500-1800 a.C.). Tuttavia, sono più evidenti le testimonianze risalenti all’Età del Bronzo, durante il periodo nuragico. In particolare, spiccano le tombe dei giganti di Paule Predu e Pilusinu, e numerosi nuraghi, tra cui Predu Pascale, Monte Idda, Pitzinnu, Mannu e Abbaìa.

Nel 1923, inoltre, è stata scoperta una statuetta in bronzo risalente al V-IV secolo a.C. che rappresenta un Ercole Italico. Questo ritrovamento, insieme ad altri reperti dello stesso periodo, ha indotto alcuni studiosi a ipotizzare che l’antico insediamento di “Feronia”, menzionato nel trattato “Geografia” di Claudio Tolomeo, potrebbe essere localizzato proprio qui. 

Feronia era una dea romana della fertilità e l’ipotesi suggerisce che una colonia romana potrebbe essere stata fondata su questa costa della Sardegna nel IV secolo a.C.

Ciò che è certo è che Posada fu un centro italico-etrusco, probabilmente legato al primo tentativo di colonizzazione della Sardegna da parte dei Romani durante l’epoca punica. Posada era un importante centro di scambi commerciali con l’interno dell’isola e fungeva da tappa intermedia nel collegamento con Olbia.

Con i Romani, l’area che ora conosciamo come Posada iniziò a essere conosciuta con il nome di “Pausata”. Questo nome potrebbe derivare dal fatto che il luogo era considerato una sosta o una tappa di viaggio, un punto di scambio tra il trasporto terrestre e marittimo. 

Alcuni studiosi, invece, suggeriscono che il nome Pausada potrebbe derivare dal nome antico Pausania, che solitamente viene associato all’antica Olbia e non all’attuale Posada. Secondo questa interpretazione, il nome potrebbe significare “luogo dove il fiume si posa”. Altri ancora credono che il nome Posada potrebbe derivare dal dio del mare greco, Poseidone.

La città di Posada fu menzionata per la prima volta in documenti ufficiali dell’Età Giudicale nel 1095 dal papa Urbano II. Fu la sede dei sovrani di Gallura e anche di Eleonora d’Arborea, ma passò agli aragonesi intorno al 1380, per poi tornare allo schieramento sardo sotto il comando di Brancaleone Doria.

Al XII secolo risale la costruzione del Castello della Fava, il cui nome è legato a un’antica leggenda secondo la quale, durante un tentativo di conquista da parte di una flotta musulmana, gli abitanti di Posada, ridotti alla fame, avrebbero dato le ultime fave a un piccione. I musulmani, trovando il piccione morto e lo stomaco pieno di fave, avrebbero sopravvalutato le scorte di cibo del castello e si sarebbero ritirati.

Dopo varie vicissitudini e alterne occupazioni, il castello divenne la residenza dei Giudici Galluresi e ospitò occasionalmente anche Eleonora d’Arborea. Con la caduta del giudicato d’Arborea, Posada fu elevata al rango di Baronia e assegnata alla famiglia Carroz. Nel XVI secolo, la città fu teatro del primo rapimento a scopo di estorsione nella storia della Sardegna. Per tutto il XVI e XVII secolo, la Baronia fu oggetto di attività predatrici da parte dei pirati saraceni, lanzichenecchi e barbari, e la popolazione fu decimata da carestie, pestilenze e epidemie di malaria.

La Baronia di Posada fu l’ultimo feudo ad essere riscattato dai Savoia, nel 1860, e così entrò nel Regno d’Italia. Il passaggio allo Stato italiano non provocò grandi cambiamenti a Posada, ma neanche danni significativi. Tuttavia, l’amministrazione statale fu spesso inefficace e caotica.

Posada fu parzialmente bonificata dopo la seconda guerra mondiale come parte del piano Marshall, e alcune timide attività produttive agricole ripresero, sebbene le potenzialità offerte dal territorio rimanessero in gran parte inutilizzate. Negli ultimi anni, il turismo si è sviluppato molto e sono state avviate numerose iniziative di recupero del pregiato centro storico, che rappresenta un buon esempio del borgo originale.

Arte e Cultura

Posada è nota per le sue bellezze architettoniche e per il suo patrimonio artistico. Scopriamolo insieme.

Il castello di Posada, noto anche come Castello della Fava, risale al XII secolo ed è uno dei più antichi della Sardegna. Il castello si trova sulla cima di una collina e offre una vista panoramica sulla città e sulla costa. All’interno, si possono ammirare antichi affreschi e opere d’arte.

Il centro storico di Posada è uno dei meglio conservati della Sardegna. Le sue strade strette e tortuose, le case in pietra e le pittoresche piazze rendono questo borgo un luogo affascinante da esplorare.

Da visitare assolutamente la Chiesa di Santa Maria, risalente al XIII secolo è un esempio di architettura romanica. All’interno, si possono ammirare affreschi medievali e un altare in legno finemente scolpito e l’Oratorio di Santa Croce: un piccolo oratorio, situato vicino al castello, che risale al XVI secolo. L’interno è molto semplice, con un unico altare e una serie di affreschi risalenti al XVI e XVII secolo.

Posada è poi famosa per i suoi murales colorati, che decorano molte delle case del centro storico. Questi dipinti rappresentano scene di vita quotidiana, personaggi storici e aspetti culturali della Sardegna.

Posada ospita regolarmente mostre d’arte di artisti locali e internazionali. Queste esposizioni offrono la possibilità di scoprire l’arte contemporanea e di entrare in contatto con la scena artistica locale.

Durante tutto l’anno, Posada poi ospita una serie di festività locali, tra cui il Carnevale, la Festa della Madonna del Soccorso e la Festa di San Giovanni Battista. 

Questi eventi offrono l’opportunità di scoprire le tradizioni e la cultura locale attraverso la musica, la danza e le arti.

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